Voto all'estero, dall'Italia

Carissimi, dato che l'Ufficio Elettorale del mio benemerito comune di residenza (non scrivo il nome per non attirare eventuali googleristi, ma vi basti sapere che giace ai piedi di un monte sacro alla patria, vi e' un ben noto ponte ligneo dove ci darem la mano, e ospitera' il prossimo baccanale nazionale degli Alpini), dicevo, data che l'Ufficio mi aveva comunicato, a fine febbraio, che la mia iscrizione AIRE non era ancora stata evasa, io ligio al dovere avevo acquistato i biglietti per tornare in Patria ad espletare il mio dovere (non certo per passarmi una settimana tra trattorie, agriturismi, e le prime biciclettate collinari).
Orbene, ieri, mentre io e il mio temporaneo visitatore BB cenevamo a base di fegato d'agnello e hoummous, Paul the Flatmate mi porge una busta proveniente dal Consolato Generale di Londra. Fu cosi' che tra un fegatino e l'altro piovvero sul tavolo della cucina due belle schede elettorali linde linde, una per la Camera, e una per il Senato.
Ora quello che avrei voluto fare era votare due volte, filmare tutto e mettere su YouTube.
Putroppo pero' ho sopravvalutato l'inefficienza degli impiegati bassanesi (che, resti tra noi, sono un po' troppo spesso membri della Comunella dei Giovanotti di Santa Cruz). Che pochi minuti fa, sollecitati al telefono, mi hanno detto di avermi depennato dalle liste della citta' degli asparagi, in data precedente a quando mi avevano assicurato che votavo a casa ovviamente. E senza dirmi nulla.
Io ci provo lo stesso a votare due volte.